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La Storia di come (non) ce l'ho fatta - Spald (2016)
Sono passati cinque anni dalla pubblicazione del suo disco d’esordio (Trainspalding, scaricalo gratuitamente da qui: http://www.mediafire.com/download/7vv4ubl5j888irj/2011+-+Trainspalding+-+Spald.zip), ma il rapper toscano Spald sembra riprovarci con un nuovo progetto inedito intitolato La Storia di come (non) ce l’ho fatta (2016)
Il titolo è volutamente ironico e gioca molto sulla sua ambivalenza: da una parte, la consapevolezza di non essere riuscito a trasformare la propria passione in un lavoro; dall’altra, l’orgoglio di essersi messo in gioco mettendo in rima i propri sentimenti. Il messaggio che sembra lanciare è questo: al di là di avercela fatta o meno, tutto il percorso che sta dietro la realizzazione di un progetto artistico merita comunque lo sforzo di un ascolto. Da questo concetto nasce il nuovo disco di Spald che, rispetto al precedente, rappresenta quasi un ritorno alle origini del genere. Particolare attenzione è stata data infatti alle metriche e alle rime ad effetto piuttosto che alla ricerca a tutti i costi di ritornelli radiofonici.
Nel disco non appaiono featuring, nemmeno nelle produzioni (tutte firmate BluntedBeatz), il che sottolinea quanto sia intimo e personale questo progetto. La voce di Spald sovrasta in maniera netta le strumentali quasi a voler sottolineare il valore di ogni singola parola pronunciata. L’album è composto da dieci brani inediti, tutti registrati, mixati e masterizzati presso La Tana del Lupo da Giacomo Luporini a Santa Maria a Colle (LU). La grafica, che richiama palesemente il film cult La storia infinta, porta invece la firma di “Shakallo”, al secolo Davide Dell’Edera.
Il disco si apre con un brano ad impatto, Il Rap e la Base, che contiene al suo interno una citazione tratta dal film New York Story. L’artista si interroga se davvero valga la pena di continuare a credere in un sogno a tutti i costi e la risposta, almeno nell’arte, sembra risiedere nel proprio bisogno interiore di esprimersi. “Chi smette di essere un artista, non è mai stato” è il tormentone del pezzo ed offre una risposta concreta a tutti coloro che si interrogano sul loro talento. Segue la title-track La Storia di come (non) ce l’ho fatta, di cui è stato realizzato anche un videoclip (https://www.youtube.com/watch?v=Cq3nFDFbwH8, regia Luca Dal Canto), che riassume bene le disavventure dell’artista nella sua, seppur breve, carriera. Il disco prosegue con il brano Più di Me, un flusso di pensieri disconnesso, e Aspetto il mio Momento che invece gode di un’interessante chiave di lettura: Spald vuole dirci che anche lui, come molti suoi coetanei in Italia, è in attesa di un’occasione per mettere a frutto il proprio talento, che sia artistico o di altro tipo. Nessuno poi è un brano irriverente, quasi spocchioso, in cui l’artista sfoga la sua rabbia contro chiunque provi a denigrare o criticare in maniera asettica il proprio lavoro. Molto più leggera la parte finale del disco, con parecchi brani d’amore come Magneti, Voglio Ballare con Te e Tra Noi, intervallati da un pezzo easy come Tutto ciò che mi Serve. Chiude il disco una specie di outro, 25 Anni, il cui videoclip è uscito come anthem all’intero progetto (https://www.youtube.com/watch?v=loRxmWiL9nA, regia Neverland). Un brano toccante che mette a nudo i pensieri e le debolezze dell’artista in 2’56’’ di sole strofe rappate senza ritornelli o bridge.
Spald è molto presente anche sui social network. Ecco le pagine ufficiali dove è possibile seguire l’artista:
Facebook: https://www.facebook.com/MrSpaldini
Twitter: https://twitter.com/Spaldofficial
Soundcloud: https://soundcloud.com/spaldofficial
Google+: https://plus.google.com/u/0/113158695626980419595/posts
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCF6YYU0RgzNEZRYxXiVASPQ
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